domenica 11 novembre 2012

Diario di un Festival: DAY 2 - 10 novembre 2012 A TUTTO '80s!


Il primo giorno non ha brillato sul versante cinema, anche se, come abbiamo detto nel resoconto di ieri, Aki Kaurismaki e le sue sigarette, Miike e il suo tirapugni e Mario Sesti con le mele cotogne hanno dato spettacolo.

Il secondo giorno di Festival si è distinto invece per la grande aura di epicità che alcune delle glorie degli anni '80 hanno portato con loro: Matthew Modine, lo storico Joker di Full Metal Jacket, che ha presentato il suo libro fotografico, e Paul Verhoeven, regista cult di film immortali come Atto di forza (quello vero!), Robocop (quello vero!) e Basic Instinct (quello buono).


PASSEGGIANDO CON MATTHEW MODINE

Matthew Modine, storico protagonista del capolavoro di Kubrick Full Metal Jacket, ha presentato in anteprima al Festival di Roma il suo libro fotografico Full Metal Diary, nato durante i due anni di lavorazione del film.

Modine ha presentato il libro e poi si è lanciato in un racconto privato di aneddoti sulle foto a Marco Muller: noi però ovviamente c'eravamo, e abbiamo carpito alcune chicche: l'idea delle foto gliel'ha suggerita un amico come stratagemma per entrare in confidenza con Kubrick, il quale ha subito sgridato Modine dicendogli che la macchina che usava era una schifezza. 


Matthew Modine presenta il suo libro fotografico Full Metal Diary


PAUL VERHOEVEN

Il pomeriggio c'è stato uno degli eventi più interessanti di questa edizione: l'incontro con il regista olandese Paul Verhoeven. Lui, quello che ci ha dato i veri Atto di forza e Robocop, uno dei pochi europei che ha veramente sfondato in America e uno dei pochi registi che ha sempre creduto fino in fondo nei suoi film e nella sua idea di cinema. Anche quando ha fatto Showgirls, sua condanna a morte artistica, che, diciamocelo, non era più brutto di robe come Striptease.

Verhoeven ha presentato il suo nuovo film, Steekspel, progetto unico nel suo genere: scritti e girati i primi cinque minuti, regista e sceneggiatore hanno pubblicato il tutto su internet chiedendo alle persone di continuare la storia. Commedia di appena 50 minuti, il film è un ibrido tra cinema, televisione e web. Un'idea interessante, che è stata già venduta in diversi paesi.

Detto questo, Verhoeven è un mito: ironico, intelligente, non si scompone mai, anche quando gli chiedono che cosa pensa dei remake dei suoi film.

Paul Verhoeven


VENEZIA VS ROMA

In sala stampa qualcuno alza silenziosamente una polemica: meglio Venezia di Roma?

guerra fredda in sala stampa


FREAKS, LE AUTO E GESU'

Altro evento della serata è stato l'incontro con i protagonisti di Freaks, webserie amatissima. Abbiamo sentito di ragazzine che, nemmeno fossero ad un concerto dei Beatles, sono quasi svenute per essere capitate nei posti dietro a quelli di Guglielmo Scilla in arte Willwoosh. Alcune dicevano: "O mio dio, così posso annusargli il collo!".
Paura.

Sempre della serie "non so se ridere o se avere paura", abbiamo nuovamente avvistato, come ogni anno, l'auto religiosa ormai mascotte del Festival di Roma.
Anche in alto amano il cinema.



E anche per oggi è tutto.
A domani con i flash dal Festival di Roma 2012

2 commenti:

  1. Verehoven forever!! 'Starship Troopers' me lo rivedo almeno 3-4 volte l'anno, è come una terapia :-)
    E a chi lo detesta rispondo: trovatemi tre registi viventi che possono annoverare nella loro filmografia tre film di fantascienza del livello di Robocop, Atto di Forza e, appunto, Starship Troopers. Secondo me si contano sulle dita di una mano...

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