sabato 30 maggio 2009

Separati alla nascita

La maggior parte di voi non credo abbia avuto ancora il piacere di vedere Terminator Salvation, ma c'è una cosa di cui voglio rendervi partecipi.

Il protagonista insieme a Christian Bale è Sam Worthington.
Si anche io ho detto: "Sam chi?!" all'inizio ma poi mi sono informata e il ragazzo qui sta per uscire con altre 4 pellicole oltre a questo Terminator, quindi prima o poi imparerete il suo nome.

La cosa sconvolgente di questo attore australiano è che pare il fratello di Ewan McGregor.
Cazzarola sono quasi due gocce d'acqua!
Quando vedrete il film mi direte, ma già il poster di Terminator la dice lunga.

E dopo questa inutilissima riflessione vi saluto!

Ewan McGregor



Sam Worthington


venerdì 29 maggio 2009

Terminator Salvation


Terminator è un cult della fantascienza. Cyborg, viaggi nel tempo, esplosioni nucleari e futuro apocalittico sono gli ingredienti che ne hanno fatto una serie affascinante ed amata da un vastissimo pubblico di appassionati. Punto centrale della storia inventata da James Cameron è il cyborg T-800 con le sembianze dell'indistruttibile Arnold Shwarzenegger. Ma si sa, ormai l'attore austriaco è impegnato da qualche anno in politica e per il momento di recitare non ne vuole più sapere.

Come realizzare quindi un quarto capitolo della saga senza il suo celebre protagonista?

Tra il primo e secondo capitolo diretti da Cameron ci sono stati una terza pellicola, non proprio brillante, diretta da Jonathan Mostow e una serie tv dal titolo “Terminator: the Sarah Connor cronicles” che si svolge in un futuro alternativo rispetto agli eventi del terzo capitolo.



Christian Bale

Gli sceneggiatori di questo quarto episodio hanno quindi ignorato la serie tv e si sono riallacciati alla storia originale, partendo dal punto di vista dell'ormai adulto John Connor, con il volto i Christian Bale, impegnato a lottare contro le macchine che stanno uccidendo ad uno ad uno gli esseri umani sotto la guida del diabolico Skynet, il computer resosi indipendente e che progetta la distruzione completa dell'umanità. Connor ha dalla sua un manipolo di combattenti che si fanno chiamare “la resistenza” e delle registrazioni audio lasciategli dalla madre con cui è in grado di prevedere gli eventi. Sul suo cammino però spunta un'imprevista incognita: Marcus (Sam Worthington), che non ricorda nulla del suo passato, un uomo dalle straordinarie abilità che non riesce a trovare il suo scopo all'interno della lotta tra uomini e macchine.

Imponente, adrenalinico, pieno di effetti speciali dal grande impatto visivo, questo quarto capitolo dà nuova linfa vitale a una serie che sembrava ormai morta.

Al posto del mitico T-800, abbiamo un personaggio molto più complesso, che si interroga sulla natura umana, cercando di capire la differenza tra le macchine e l'uomo e che alla fine si rivela la vera chiave di volta della pellicola. Il film è una serie continua di scene d'azione, girate a volte come un documentario, con macchina a mano e inquadrature volutamente imprecise, con uno stile dal grande impatto emotivo che risente di pellicole come “Cloverfield” e “Trasformers”. In più ci sono ovunque citazioni di grandi film del passato come Star Wars, Duel, Shining e Blade Runner che faranno felici i cinefili più esigenti.

La nuova colonna sonora di Danny Elfman fa il resto alzando ancora di più il ritmo dell'azione, anche se è impossibile non emozionarsi quando il mitico T-800 fa la sua breve comparsa per un cameo al suono della musica originale.


Sam Worthington

Insomma è vero non c'è più Shwarzenegger, non c'è più quel senso di mistero per un futuro sconosciuto e ambiguo, ma c'è finalmente quel presente apocalittico sempre annunciato nei precedenti capitoli e mai mostrato: un futuro terribile, in cui la terra è devastata e bruciata e gli uomini sono costretti a vivere di nascosto come topi, in cui gli unici messaggi di speranza sono dati da una radio clandestina e l'umanità per salvarsi deve capire quali sono i suoi punti di forza ed usarli contro le macchine.

Grandi temi nascosti in una quantità enorme di spettacolarità, divertimento e azione.

I nuovi autori e il regista McG sono riusciti nell'impresa quasi impossibile di creare un blockbuster con un'anima.

Se manterranno questo stile ben vengano allora gli altri due capitoli già in cantiere.


La citazione: "Quello che ci contraddistingue dalle macchine è la forza e l'imprevedibilità del cuore umano"

Voto: ♥♥♥

Pubblicato su Cinema4stelle.it

Citazione cinematografica n. 64

"Softly, deftly, music shall caress you... Hear it, feel it, secretly possess you. Open up your mind, let your fantasies unwind. In this darkness which you know you cannot fight. The darkness of the music of the night."

da: Il fantasma dell'opera


Gerard Butler

Titolo originale: The Phantom of the Opera
Regia: Joel Schumacher
Anno: 2004
Cast: Gerard Butler, Emmy Rossum, Patrick Wilson, Miranda Richardson, Minnie Driver

domenica 24 maggio 2009

Wolverine


C'era grande attesa per questo film interamente dedicato a Wolverine, forse il più famoso ed amato degli X-men, gruppo di supereroi targati Marvel che grazie a Bryan Singer hanno conosciuto nuova e prolifica vita sullo schermo.

Gli elementi per fare il colpaccio c'erano tutti: un supereroe fuori dal comune, dotato di capacità eccezionali ma dall'oscuro passato, tormentato da sensi di colpa, spesso violento e non sempre incline al bene. Insomma un personaggio a tutto tondo, non l'eroe senza macchia e senza paura così anacronistico per i tempi che corrono e, cosa assolutamente non secondaria, con le fattezze e i pettorali di Hugh Jackman.

In potenza, si sarebbe potuto fare un filmone alla Dark Knight.

Invece sulla pellicola si sono abbattute diverse sventure: a un mese dall'uscita in sala, su internet è stata diffusa una copia del film non ancora completata con gli effetti di post-produzione, un danno enorme per la distribuzione e un interessante lezione per i cinefili.

In più una volta uscito nelle sale il film è stato letteralmente massacrato dalla critica.

Ora, è vero, non siamo di fronte a un capolavoro, ma tutta questa acredine mi è sembrata esagerata.

Il film ha dei difetti evidenti, ma non sono quelli che quasi tutti gli hanno imputato.

La poca chiarezza di alcune battute e di certi personaggi è legata al fatto che il film pesca a piene mani dal fumetto e dà per scontate alcune situazioni e riferimenti che chi non conosce il fumetto non può cogliere. Ecco quindi che chi non sa chi sia Gambit non può capire perchè ad un certo punto della pellicola spunta fuori un tizio che fa strani giochi con le carte, o perchè uno dei personaggi ingrassi a dismisura per diventare Blob.


Hugh Jackman


Il problema vero del film è che non si è sfruttato appieno il potenziale del personaggio, volendo introdurre molti elementi e personaggi del fumetto sacrificando la caratterizzazione di Wolverine.

La pellicola però ha anche dei meriti: i titoli di testa non sono male, così come la trasformazione con l'adamantio, l'errore è stato quello di non rendere veramente tamarro il personaggio, di non fare scene forti, un po' di sangue in più non avrebbe guastato (come ha detto un mio amico "Dopo che l'hanno trasformato e sgama che lo vogliono fregare di quel laboratorio non doveva rimanere in piedi più nulla: solo brandelli di carne umana sulle pareti!").

Insomma non hanno voluto rischiare, come invece è stato fatto per Watchman, per non realizzare un prodotto che spaventasse e allontanasse il pubblico più semplice che di fumetti e cinema si ciba poco.

Però per me, sarà merito (o colpa fate voi) della quasi mezz'ora di Hugh Jackman nudo sullo schermo, il film non è così male, tiene, mi ha anche divertito in più occasioni e non mi sembra assolutamente peggiore di tanti altri film dello stesso tipo visti ultimamente nelle sale. Tutto sommato l'azione c'è, il divertimento puro pure, il cast è azzeccatissimo (comincio a credere che Hugh Jackman sia veramente Wolverine), insomma si tratta di un riuscito film da pop corn.

E purtroppo per i film di questo tipo c'è sempre un certo atteggiamento da "puzza sotto il naso" della cinecritica che a volte è totalmente gratuito perchè il cinema non è solo introspezione, dramma e dolore, ma anche sano, futile, spensierato intrattenimento.

Chissà perchè certe volte sembra che qualcuno decida a prescindere che un film è brutto o bello e che di conseguenza tutti seguano questa linea di pensiero.

Un po' come quando uno stilista decide che quell'anno sono indiscutibili le scarpe a punta e allora dalla boutique in centro al mercatino sotto casa tutti mettono in bella mostra scarpe a punta.

E in verità vi dico che questo Wolverine non è così male.

E che le scarpe a punta non mi sono mai piaciute.


La citazione: "Lascia scorrere la rabbia: fai vincere il tuo lato oscuro!"


Voto: ♥♥

venerdì 22 maggio 2009

Citazione cinematografica n. 63

"Oh deliziosa delizia e incanto. Era piacere impiacentito e divenuto carne. Come piume di un raro metallo spumato, o come vino d'argento versato in nave spaziale. Addio forza di gravità, mentre slusciavo... quali visioni incantevoli!"

da: Arancia Meccanica

Malcom McDowell


Titolo originale: A Clockwork Orange
Regia: Stanley Kubrick
Anno: 1971
Cast: Malcom McDowell, Patrick Magee, Adrienne Corri, Carl Duering, James Marcus

martedì 19 maggio 2009

Star Trek


Mettiamo subito le cose in chiaro: il mio genere cinematografico preferito è la fantascienza e adoro Lost. Ne deriva quindi che le mie aspettative per questo nuovo capitolo di Star Trek firmato J.J. Abrams erano molto molto alte.

D'altra parte non sono una trekker, ho sempre preferito Star Wars, e non conosco tutta la storia di Spock e soci.

Fatta questa premessa, l'unico modo per rendere giustizia a questa pellicola è definirla così: è una ficata assurda!

Siamo nel campo di quella che io chiamo “fantascienza ludica”, quella di Star Wars per capirci, in cui non si fanno speculazioni filosofiche sulla vita, il futuro dell'uomo, il senso dell'umanità come nella “fantascienza colta” di 2001 Odissea nello spazio, ma c'è ampio spazio per l'avventura, i colpi di scena e le scene spettacolari.

Grazie al genio di J.J. la saga di Star Trek può sperare in una nuova e fiorente era: l'undicesimo film della serie riesce nell'impresa quasi impossibile di colpire chi non ha mai visto un solo episodio del telefilm e chi è un fan di vecchia data, grazie all'espediente di viaggi temporali che alterano la storia originale. In questo modo vediamo i giovani Kirk e Spock in una realtà alternativa a quella che i trekker conoscono e possiamo così affezionarci ai personaggi più che alla storia in sé. Il punto di forza delle storie create da Abrams infatti è non solo il grande senso della spettacolarità, che a mio giudizio ne fa un erede legittimo di Lucas e Spielberg (ecco l'ho detto!), ma soprattutto la sua grande capacità di creare personaggi a tutto tondo, dal grande impatto emotivo, che il pubblico o ama o odia (basta guardare una puntata di Lost per rendersene conto).



Zachary Quinto e Chris Pine


In più la sceneggiatura è sorprendente: salti temporali, montaggi paralleli, colpi di scena che si susseguono con un ritmo incalzante, il tutto ben calibrato in modo da non risultare caotico o dispersivo. Finalmente un film che fa rimanere attaccati alla poltrona dai titoli di testa a quelli di coda. E non pensiate che sia una cosa scontata: quanti film ricordate negli ultimi 20 anni (gli ultimi sono l'Indiana Jones di Spielberg e la trilogia di Ritorno al futuro) che abbiano tenuto un ritmo sincopato e incalzante fino all'ultimo secondo senza mai annoiare e senza passaggi a vuoto?

Insomma questo Star Trek è un'avventura spaziale coi fiocchi, divertente, adrenalinica, ben girata, ben montata, ben fotografata, con effetti speciali spettacolari, personaggi carismatici (su tutti un veramente azzeccato Spock), colonna sonora imponente ma non fastidiosa.

Assolutamente da vedere al cinema magari con una porzione maxi di pop-corn.

Perchè il cinema che ci piace è anche questo: divertimento allo stato puro.


La citazione:

"- Citerei il regolamento, ma so che lo ignoreresti.

- Vedi incominciamo a conoscerci!"

Voto: ♥♥♥♥

venerdì 15 maggio 2009

HULALA'!

LI.VOGLIO.ADESSOOO!!!



Citazione cinematografica n. 62

"Frankie: Padre, un sermone straordinario, mi sono commosso.
Padre Horvak: Cosa ti confonde questa settimana?
Frankie: Sempre la stessa cosa: Dio, la storia della Trinità...
Padre Horvak: Frankie, lo capiscono quasi tutti fin dall'asilo: è una questione di fede.
Frankie: Vuole dire una specie di pane burro e marmellata infilati nel medesimo sacchetto?
Padre Horvak: Congratulazioni, te ne stai qui davanti alla mia chiesa a paragonare Dio ad un panino farcito? L'unica ragione per cui vieni a messa è irritare me, ma oggi non ci riuscirai.
Frankie: Io sono confuso.
Padre Horvak: Non è vero.
Frankie: È così, padre.
Padre Horvak: Allora ti do io la risposta, esiste un unico Dio. C'è altro?, perché avrei da fare.
Frankie: E che cos'è lo Spirito Santo?
Padre Horvak: È un'espressione dell'amore di Dio.
Frankie: E Gesù?
Padre Horvak: È il figlio di Dio, non fare lo stupido...
Frankie: Ma questo che significa, che sarebbe una specie di semidio?
Padre Horvak: Non esistono semidei, cazzo di miscredente!"Citazione
da: Million Dollar Baby

Hilary Swank e Clint Eastwood

Titolo originale: id.
Regia: Clint Eastwood
Anno: 2004
Cast: Hliary Swank, Clint Eastwood, Morgan Freeman

giovedì 14 maggio 2009

venerdì 8 maggio 2009

Citazione cinematografica n. 61

"Daniel: Noi possiamo cambiare tutto questo. Ho studiato fisica relativistica per tutta la mia vita. Una cosa veniva fuori di continuo: non si può cambiare il passato, non si può. Quel che è successo è successo, giusto? Ma poi finalmente ho capito. Avevo passato così tanto tempo concentrato sulle costanti che mi ero dimenticato delle variabili! Sai quali sono le variabili di questa equazione Jack?
Jack: No.
Daniel: Noi! Siamo noi le variabili. Le persone. Pensiamo, ragioniamo, facciamo delle scelte e possediamo il libero arbitrio. Noi possiamo cambiare il nostro destino."

da: Lost, serie 5 episodio 14 "The variable"

Jeremy Davies


Titolo orginale: id.
Creatore: J.J. Abrams
Anno: 2004
Cast: Matthew Fox, Evangeline Lilly, Josh Holloway, Terry O' Queen, Jorge Garcia, Naveen Andrews, Yunjin Kim, Daniel Dae Kim, Henry Ian Cusick, Michael Emerson, Elizabeth Mitchell

giovedì 7 maggio 2009

Hannah Montana

L'incantevole Creamy del 2000


Dopo tre anni di successo sul piccolo schermo, l'eroina di Disney Channel approda al cinema con un film tutto suo. Per la sedicenne Miley Stewart è arrivato il momento di fare una scelta: continuare ad essere una ragazza normale o dedicarsi totalmente allo spettacolo con le sembianze biondissime e piene di lustrini di Hannah Montana?

Ricordate quel vecchio cartone animato giapponese in cui una ragazzina ha il potere di trasformarsi in un'avvenente e fascinosa cantante? Esatto, è proprio “L'incantevole Creamy”: Hannah Montana è la versione americana di quel cartone. Al posto del potere magico c'è una parrucca bionda, vestiti tempestati di paillettes e una brava truccatrice.

Apparsa sui piccoli schermi americani nel 2006, la timida ragazza di campagna che di giorno è una studentessa e di sera una celebre pop-star ha conquistato milioni di fan in tutto il mondo tanto da diventare un marchio grazie al quale la Disney vende qualsiasi tipo di merchandising, dalle magliette ai portachiavi. E proprio come è successo ai protagonisti di High School Musical anche la protagonista Miley Cyrus è diventata una star tanto da meritarsi un film tutto suo.


Miley Cyrus

A differenza della serie tv questo film non è ambientato a scuola ma è una sorta di “ritorno alle radici” della vera Hannah Montana: sopraffatta dall'enorme fama che le è piombata addosso, Miley Stewart torna in Tennesee nella sua città natale, Nashville, per passare due settimane con la sua famiglia. Qui, superata la prima fase di shock senza truccatrici e costumiste al seguito, mega-party e shopping come se piovesse, Miley torna a contatto con la tranquilla vita quotidiana della piccola città, lontano dal caos metropolitano.

Per chi non ha mai visto lo show televisivo e ha superato da un pezzo i quindici anni sarà dura seguire il film perchè la storia è un susseguirsi di numeri musicali in puro stile video-clip di Disney Channel: coreografie ammiccanti, canzoni sdolcinate o da cartone animato, costumi kitsch da principessa delle favole. In più la pellicola è di una semplicità disarmante, che certamente non può catturare l'attenzione del pubblico più maturo: i dialoghi sono ridotti al minimo indispensabile, tutti i personaggi sono quasi delle macchiette la cui comicità è basata in gran parte su gag fisiche in cui cadono, sbattono contro porte o scivolano in montagne di fango e purtroppo, nonostante questo notevole impegno fisco, non hanno la personalità e il carisma di cartoni entrati nella storia come l'Anacleto della “Spada nella roccia”.

Billy Ray Cyrus e Miley Cyrus

Miley Cyrus sa cantare, ce la mette tutta nel ballo, ma la sua recitazione è troppo sopra le righe, si comporta come se fosse un cartone animato e, se sul piccolo schermo la cosa può funzionare, al cinema risulta piuttosto fastidiosa.

Da segnalare il fatto che il film è una sorta di imitazione della realtà: Miley Cyrus è la vera figlia di Billy Ray Cyrus che nel film interpreta suo padre e che è realmente un cantante country.

Un paio di canzoni, in particolare “Hoedown Throwdown”, sono orecchiabili e ai fan della serie il film piacerà sicuramente, forse un po' meno agli eventuali accompagnatori, ma di certo si tratta di un'innocua commedia adolescenziale, che va presa per quello che è. Quindi se avete un figlio o un nipote che vi ha già fatto promettere di accompagnarlo al cinema consolatevi pensando che in sala ci sono cose molto più inquietanti.

La citazione: "La vita è una scalata ma in cima la vista è grandiosa"

Voto: ♥ 1/2

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