venerdì 28 febbraio 2014

Jennifer Connelly: "Per la prima volta a letto col regista"

Abbiamo incontrato l'attrice premio Oscar dopo la presentazione del film "Aloft" di cui è protagonista insieme a Cillian Murphy e Mélanie Laurent. Ci ha raccontato dei suoi ultimi film, dell'essere madre e del suo rapporto con il marito Paul Bettany 



Sguardo di ghiaccio, magrezza impressionante e atteggiamento fiero: Jennifer Connelly, bimba prodigio passata dal set di "C'era una volta in America" di Sergio Leone, in cui era la giovane Deborah, ai labirinti costruiti dal re degli gnomi più cool che si sia mai visto, ovvero il Duca Bianco David Bowie, in "Labyritnth", ha vissuto su un set per gran parte della sua vita, fino a ottenere l'Oscar per la sua interpretazione in "A beautiful mind" di Ron Howard. Dopo la statuetta, l'attrice ha diluito la sua presenza sullo schermo, per dedicarsi alla famiglia: sposata da undici anni con il collega Paul Bettany, la Connelly ha avuto dal compagno due bambini, il secondo nel 2011, e, dopo qualche tempo lontana dalle scene, è tornata a lavoro a pieno ritmo, con ben quattro pellicole in arrivo sul grande schermo quest'anno. Una di queste è "Aloft", film della regista peruviana Claudia Llosa, in cui recita al fianco di Cillian Murphy e Mélanie Laurent. 

Jennifer Connelly ci ha parlato di questo suo ritorno in grande stile: "Mi ero presa una pausa perché ho avuto un altro bambino: non ho lavorato durante la gravidanza e nemmeno nel primo anno di mio figlio. Quindi quando sono tornata a lavoro mi sono arrivate molte proposte e ho affrontato più progetti insieme. E' stato eccitante tornare a lavorare. Il mio ritmo di lavoro è molto rilassato: in genere faccio un paio di film e poi mi prendo una pausa. Quando ho trovato tutti questi progetti per me così interessanti invece ho deciso di affrontarli uno dietro l'altro, ma non è stata una scelta calcolata". 

In "Aloft" Jennifer interpreta Nana, una madre single che si separa dai figli quando scopre di avere dei poteri misteriosi. 
"Ho amato la sceneggiatura, penso che sia bellissima, avevo visto il film precedente di Claudia (Llosa) e mi aveva colpito molto; conoscendola mi sono trovata benissimo con lei: creativamente siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Quindi ho accettato con gioia il ruolo". 

Sul set l'attrice ha respirato un'atmosfera particolare e cosmopolita. 
"Il cast proviene da ogni angolo del mondo: Claudia è peruviana e vive in Spagna, Mélanie (Laurent) è francese, Cillian (Murphy) irlandese, sul si respirava un'atmosfera molto aperta. Lavorare a questo film con queste persone mi ha dato molta gioia, è stata un'occasione di crescita personale. Credo che Claudia sia una vera artista: ha un buon giudizio, è in grado di creare delle immagini meravigliose ma non è sentimentale. Sa cosa le piace, è molto intuitiva e come regista è molto fluida. Lavorerei di nuovo con lei subito: anche se mi affidasse un piccolo ruolo. Con lei si è creata un'alchimia perfetta. Mi piace molto come si approccia ai personaggi: in questo film i protagonisti fanno delle scelte che sono difficili da giudicare ma lei li rappresenta come degli esseri umani. Tutti i protagonisti sono a pezzi e per me girare un film con dei personaggi del genere è coraggioso: odio quelle pellicole in cui tutti si possono etichettare solo come buoni o cattivi. Nessuno è perfetto. Ogni persona che conosco ha dei difetti: quando cresciamo tutti ci trasformiamo in degli adulti con luci e ombre. Girare un film in cui i personaggi sono così vicini agli esseri umani reali per me è fondamentale". 

Nel film l'attrice interpreta una madre insolita, una figura quasi mistica che abbandona i suoi figli
"Credo che il mio personaggio in realtà sia molto pratico, appartiene alla terra e non è una figura eterea. Poi la sua vita cambia e diventa qualcos'altro ma la Nana che impariamo a conoscere è un essere umano in tutto e per tutto. Per quanto riguarda la spiritualità credo che le cose che non siamo in grado di capire siano molte di più di quelle che effettivamente conosciamo. Almeno per quanto mi riguarda". 

Il personaggio di Nana dunque è una madre molto diversa da quella che Jennifer Connelly è nella realtà, come ha sottolineato lei stessa. 
"Essere madre ha condizionato il mio lavoro in generale, non solo in questo film. Essere madre ha cambiato ogni aspetto della mia vita. Per quanto riguarda il personaggio di Nana lei è una madre molto diversa da come sono io, non mi riconosco in lei". 

Tra gli altri progetti di Jennifer Connelly in uscita quest'anno ci sono "Storia d'inverno", "Noah", il colossal biblico di Darren Aronofsky con protagonista Russell Crowe, e "Shelter", storia d'amore e povertà scritta e diretta da Paul Bettany, marito dell'attrice. 
"Paul ha scritto la sceneggiatura, ha diretto il film e mi ha affidato una parte. Non so se il ruolo che ha scritto sia stato pensato apposta per me, questo bisognerebbe chiederlo a lui. Insieme abbiamo girato diversi film come attori, le nostre strade lavorative si sono incrociate diverse volte, siamo sposati da undici anni e abbiamo avuto due bambini, insieme abbiamo vissuto diverse esperienze e situazioni, siamo un po' come cane e gatto e spesso siamo circondati dal caos. Quindi lavorare insieme in questo film è stato facile, si è instaurato subito un rapporto di fiducia totale, cosa fondamentale visto che, essendo un film a budget molto basso, abbiamo avuto pochissimi giorni a disposizione per girare. Inoltre è stata la prima volta in assoluto che sono andata a letto con il regista".


Pubblicato su Trovacinema.

Citazione cinematografica n. 286 - UP

"Conosco una barzelletta bellissima. Uno scoiattolo va da un albero e gli dice: «Ho raccolto troppe poche ghiande per l'inverno. Non ce la farò...» [pausa] Fa ridere perché alla fine lo scoiattolo muore!"

da: Up





Titolo italiano: Up
Titolo originale: Up
Regia: Pete Docter, Bob Peterson
Anno: 2009
Cast: (voci) Edward Asner, Jordan Nagal, Christopher Plummer, Bob Peterson
Colore: colore
Durata: 96 minuti
Genere: animazione
Sceneggiatura: Pete Docter, Bob Peterson
Musica: Michael Giacchino
Paese di produzione: USA
Produttore: Pixar Animation Studios
Distribuzione italiana: Walt Disney Pictures

mercoledì 26 febbraio 2014

Videodrome n. 107 - L.A. CONFIDENTIAL

Kim Basinger



Titolo italiano: L.A. Confidential
Titolo originale: L.A. Confidential
Regia: Curtis Hanson
Anno: 1997
Cast: Russell Crowe, Kevin Spacey, Guy Pearce, Kim Basinger, Danni DeVito, James Cromwell, David Strathairn
Colore: colore
Durata: 132 minuti
Genere: noir
Sceneggiatura: Brian Helgeland, Curtis Hanson
Fotografia: Dante Spinotti
Montaggio: Peter Honess
Musica: Jerry Goldsmith
Paese di produzione: USA
Produttore: Arnon Milchan
Distribuzione italiana: Warner Bros.

martedì 25 febbraio 2014

America Ferrera: “Ora che ho dimenticato quanto sia faticoso lavorare in tv posso tornare a farla”

America Ferrera, protagonista della fortunata serie "Ugly Betty", ci racconta del suo rapporto con il personaggio che l'ha resa celebre, dell'ambizione di diventare regista e del suo ultimo film, "Cesar Chavez", che ha presentato a Berlino 



Capelli perfetti, sorriso bianchissimo, trucco leggero ma d’effetto: dal vivo America Ferrera è molto diversa da Betty Suarez, personaggio protagonista della serie “Ugly Betty” che l’ha resa celebre. Accantonati gli spessi occhiali e l’apparecchio ortodontico, che il ruolo televisivo le ha imposto per quattro anni, America ha dato una svolta impegnata alla sua carriera, recitando in film come “End of Watch” e “Cesar Chavez”, quest’ultimo presentato a Berlino nell’ambito del festival del cinema, dove l’abbiamo incontrata, rivelandoci che questa svolta drammatica non è così sorprendente: “Nella mia vita ho fatto molte più cose di genere drammatico che non comico: il mio primissimo ruolo, a otto-nove anni, è stato in “Romeo e Giulietta”, ero il chierichetto che consegna il veleno a Romeo. Quindi ho cominciato con il dramma, che mi ha sempre attratto di più, ma alla fine sono diventata popolare grazie a una serie comica. Ancora non me lo spiego!”. 

Nonostante questo, l’attrice ha ricordato con affetto il personaggio di Betty, che ha detto di aver amato fin dal primo momento: “Appena sono venuta a conoscenza del personaggio, basato su una serie colombiana di grande successo, “Betty la fea”, che in Colombia ha battuto qualsiasi record di ascolto, ho capito che avevo a che fare con una storia e un personaggio in grado di parlare sinceramente alle persone. Mi sono resa conto che era qualcosa che le persone avrebbero voluto vedere in televisione. Io stessa avrei voluto vederla. Quindi ho subito deciso che avrei voluto fare questa serie: nessuno sa se una cosa avrà davvero successo e quanto durerà, ma la fortuna di “Ugly Betty” non mi ha sorpreso”. 

Concluso il capitolo “Ugly Betty”, l’attrice si è dedicata con maggiore impegno al teatro e al cinema, dirigendo un cortometraggio e dedicandosi alla produzione: “Ho cominciato a produrre, sviluppando progetti televisivi e cinematografici, per ora questo è il campo in cui mi trovo più a mio agio. Vorrei poter scrivere di più e ci sto lavorando. Per quanto riguarda la regia ho realizzato un cortometraggio praticamente senza sapere cosa stessi facendo, ho fatto molti errori da cui ho imparato tanto e mi piacerebbe molto poter tornare a dirigere. Non trovo così diverso esprimersi recitando o dirigendo: le abilità sono certamente diverse ma si tratta sempre di raccontare storie. Non è un salto così grande come diventare un golfista essendo uno scienziato”. Vista la sua grande apertura a ogni forma espressiva, l’attrice non esclude di tornare a breve in tv con un ruolo da protagonista: “Sono completamente aperta a qualsiasi medium: vivo a New York perché adoro il teatro, adoro farlo e guardarlo, ma amo anche il cinema. Inoltre ora mi sento pronta per tornare in tv se si presenterà una buona occasione. Quando facevo Betty i ritmi di lavoro erano sfiancanti e quindi alla fine della serie mi sono presa una lunga pausa dalla televisione, ma ora che mi sono dimenticata quanto sia duro lavorare in tv posso tornare a considerare la cosa”. 

Per America il cinema e la tv non sono solo mezzi per raccontare storie, ma anche strumenti per educare gli spettatori e creare dibattiti: nel film “Cesar Chavez”, diretto dall’attore e regista Diego Luna, l’attrice interpreta Helen Chavez, moglie dell’attivista per i diritti dei braccianti di origine ispanica Cesar Chavez, che negli anni ’60 fondò la National Farm Workers Association: “Penso che affrontare argomenti così importanti come l’uguaglianza sociale e le leggi sull’immigrazione sia fondamentale soprattutto in questo momento di crisi globale: anche se ci sentiamo privi di potere non dobbiamo smettere di batterci per ciò che riteniamo giusto. Ci sono poteri nascosti di cui non sapremo mai nulla, ma raccontare storie penso che abbia oggi più che mai un impatto enorme sulla società. Questo film quindi è fondamentale nel discorso dei diritti per i latini: siamo tanti, siamo una forza lavoro, siamo elettori e siamo americani. Bisogna continuare a parlare dei nostri diritti e la questione dell’immigrazione è attuale e fondamentale. La cosa bella di questo film è che dice che, anche se sei ignorante e povero, devi comunque lottare per i tuoi diritti perché altrimenti nessuno arriverà mai a salvarti e a cambiare le cose. E questo è un messaggio universale: non vale solo in America, ha eco in tutto il mondo”.


Pubblicato su TvZap.

sabato 22 febbraio 2014

Aaron Paul: “Con Better Call Saul andrò indietro nel tempo”

Abbiamo incontrato l'attore americano a Berlino, dove ha presentato il film “A long way down”, e ci ha rivelato alcune anticipazioni su “Better Call Saul”, il prequel di “Breaking Bad” 



Per Aaron Paul, attore americano divenuto una star mondiale grazie alla serie televisiva “Breaking Bad”, in cui interpreta Jesse Pinkman, piccolo spacciatore dall’abbigliamento coloratissimo e dallo slang altrettanto singolare, è un momento d’oro: conclusa l’avventura in tv, che gli ha regalato due Emmy Awards, l’attore è ora molto richiesto al cinema e ha in cantiere diversi film. Uno di questi è “A long way down”, film tratto dal romanzo di Nick HornbyNon buttiamoci giù”, in cui interpreta J.J., un musicista fallito che ha intenzione di suicidarsi, che l’attore ha presentato insieme al resto del cast – che comprende Pierce Brosnan, Toni Collette e Imogen Poots – alla 64esima edizione del festival di Berlino

Elegantissimo, in completo beige e cravatta blu, Paul si è presentato in modo molto diverso dal personaggio che lo ha reso celebre, ma ha mantenuto intatte l’intelligenza e la simpatia che ha mostrato in “Breaking Bad”, opera che ha ricordato con piacere, rivelando di star riguardando tutte le puntate dall’inizio; l’attore ha fornito inoltre qualche anticipazione su “Better Call Saul”, spin-off della serie che si concentrerà sul personaggio di Saul Goodman, l’avvocato tutto fare interpretato da Bob Odenkirk: “Better Call Saul sarà un prequel” ha detto Paul, che ha continuato: “e posso dire che ne farò parte. Sarà ambientato in un arco temporale precedente a quello in cui Walter White distrugge le vite di tutti, quindi io e Jesse andremo indietro nel tempo, ma non posso rivelare altro al momento”. 

L’attore non ha potuto inoltre né confermare né smentire le voci di un suo coinvolgimento nei nuovi episodi di Star Wars diretti da J.J. Abrams limitandosi a dire sibillinamente: “Su questo posso rivelare ancora meno”. Del suo nuovo progetto cinematografico “Need for Speed”, film tratto dall’omonima serie di videogiochi della Electronic Arts, ha invece potuto dire qualcosa in più: “Need For Speed uscirà il 14 marzo in America, ha un look che si rifà ai film di corse automobilistiche anni ’60 e ’70, come “Punto zero”, io sarò un pilota e credo che la pellicola sorprenderà il pubblico: è allo stesso tempo un film divertente sulle corse ma racconta anche una bella storia”. 

Non buttiamoci giù” uscirà invece in Europa tra marzo e aprile e l’attore si è detto molto soddisfatto di questa esperienza, elogiando Nick Hornby e i suoi colleghi: “Nick Hornby ha il potere di creare dei personaggi incredibili con cui si riesce a connettere subito e che non puoi fare a meno di amare. Non ho letto questo libro in particolare di Nick prima di girare il film, ma quando ho finito la sceneggiatura, che mi è arrivata quasi per caso, ho capito che era una grande storia e che dovevo assolutamente farne parte. Ed è stato proprio così: girare questo film è stato un periodo magico, mi sono trovato benissimo con tutti, è raro poter dire una cosa del genere ma ho amato tutti”. Un amore ricambiato visto che il collega di set Pierce Brosnan ha elogiato il talento di Aaron e gli ha augurato una brillante carriera, notizia che l’attore ha appreso con sincero orgoglio e ha commentato con un riferimento a Jesse Pinkman: “Adoro questa cosa, yo!”.


Pubblicato su TvZap.

venerdì 21 febbraio 2014

Citazione cinematografica n. 285 - RUSH

"La felicità è un nemico. Tutto a un tratto ti rendi conto che hai qualcosa da perdere!"

da: Rush

Daniel Bruhl


Titolo italiano: Rush
Titolo originale: Rush
Regia: Ron Howard
Anno: 2013
Cast: Chris Hemsworth, Daniel Bruhl, Olivia Wilde, Alexandra Maria Lara, Pierfrancesco Favino, David Calder, Natalie Dormer
Colore: colore
Durata: 123 minuti
Genere: biografia
Sceneggiatura: Peter Morgan
Fotografia: Anthony Dod Mantle
Montaggio: Mike Hill, Daniel P. Hanley
Musica: Hans Zimmer
Paese di produzione: USA, Germania, Regno Unito
Produttore: Ron Howard, Brian Grazer
Distribuzione italiana: 01 Distribution

mercoledì 19 febbraio 2014

Videodrome n. 106 - WHY DON'T YOU PLAY IN HELL?




Titolo internazionale: Why don't you play in hell? 
Titolo originale: 地獄でなぜ悪い Jigoku de naze warui
Regia: Sion Sono
Anno: 2013
Cast: Jun Kunimura, Shinichi Tsutsumi, Fumi Nikaido, Tomochika, Hiroki Hasegawa, Gen Hoshino
Colore: colore
Durata: 126 minuti
Genere: azione
Sceneggiatura: Sion Sono
Fotografia: Hideo Yamamoto
Montaggio: Jun'ichi Itô
Musica: Sion Sono
Paese di produzione: Giappone
Produttore: Takuyuki Matsuno

venerdì 14 febbraio 2014

Citazione cinematografica n. 284 - THE WOLF OF WALL STREET

"Non voglio morire sobrio!"

da: The Wolf of Wall Street

Leonardo DiCaprio e Jonah Hill


Titolo originale: The Wolf of Wall Street 
Regia: Martin Scorsese
Anno: 2013
Cast: Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Kyle Chandler, Matthew McConaughey, John Favreau, Cristin Milioti, Jon Bernthal, Rob Reiner, Ethan Suplee, Shea Wingham, Spike Jonze, Jean Dujardin, Joanna Lumley
Colore: colore
Durata: 179 minuti
Genere: commedia
Sceneggiatura: Terence Winter
Fotografia: Rodrigo Pietro
Montaggio: Thelma Shoonmaker
Musica: Howard Shore
Paese di produzione: USA
Produttore: Martin Scorsese, Leonardo DiCaprio
Distribuzione italiana: 01 Distribution

mercoledì 12 febbraio 2014

Videodrome n. 105 - BRONSON

Tom Hardy



Titolo italiano: Bronson
Titolo originale: Bronson
Regia: Nicolas Winding Refn
Anno: 2008
Cast: Tom Hardy, Matt King, James Lance, Amanda Burton
Colore: colore
Durata: 92 minuti
Genere: biografico
Sceneggiatura: Brock Norman Brock e Nicolas Winding Refn
Fotografia: Larry Smith
Montaggio: Mat Newman
Musica: Lol Hammond
Paese di produzione: Regno Unito
Produttore: Rupert Preston, Daniel Hansford
Distribuzione italiana: One Movie

Game of Disney: se il Trono di Spade incontra i cartoni animati

La serie HBO Game of Thrones è ormai un vero e proprio fenomeno pop, con fan in aumento a ogni stagione e a ogni nuova tragica morte di uno dei protagonisti. Omaggi e celebrazioni non si contano più e l’ultima in ordine di tempo è la serie di fotomontaggi della blogger Paloma Nevada in cui i personaggi creati da George R.R. Martin incontrano quelli dei cartoni Disney. La grafica ha combinato con maestria storie Disney e personaggi di Game of Thrones: abbiamo infatti un re Joeffrey (Jack Gleeson) che diventa il Simba di “Il Re Leone”, il Mastino (Rory McCann) che mangia spaghetti come il cane randagio di “Lilli e il vagabondo” e Daenerys (Emilia Clarke) perfetta principessa Aurora circondata dai suoi tre draghi che prendono il posto delle fate madrine.


LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO 
La principessa della casa Targaryen Daenerys (Emilia Clarke) è la bionda Aurora e i suoi tre draghi impersonano le fate madrine Flora, Fauna e Serenella. 



LA SIRENETTA 
Theon Greyjoy (Alfie Allen), lord delle Isole di Ferro, diventa la sirena Ariel, suo padre Balon è re Tritone e la sorella Asha il pesce Flounder. 



IL RE LEONE 
Il terribile re Joffrey (Jack Gleeson) di casa Baratheon è Simba, il giovane re di “Il Re Leone”. 



LA BELLA E LA BESTIA 
Jaimie Lannister (Nicolaj Coster-Waldau) e la guerriera Brienne (Gwendoline Christie) diventano i protagonisti di “La Bella e la Bestia”. 



ALADDIN 
La strega rossa Melisandre (Carice van Houten), consigliera del pretendente al trono Stannis Baratheon (Stephen Dillane), diventa il pappagallo Yago, braccio destro dello stregone Jafar di “Aladdin”. 



MULAN 
Arya Stark (Maisie Williams), guerriera anche se giovanissima, diventa Mulan. 



POCAHONTAS 
La travagliata coppia formata da Shae (Sibel Kekilli) e Tyrion Lannister (Peter Dinklage) diventa l'altrettanto complicata coppia protagonista di “Pocahontas”. 



BAMBI 
Per il più drammatico dei film Disney non potevano non essere chiamati in causa Robb Stark (Richard Madden) e sua madre Catelyn (Michelle Fairley), protagonisti delle tragiche “Nozze Rosse”: i due diventano il cerbiatto Bambi e sua madre. 



IL LIBRO DELLA GIUNGLA 
Il piccolo Bran Stark (Isaac Hempstead Wright) è Mowgli di “Il Libro della giungla” e il gigantesco Hodor (Kristian Nairn) l'orso Balù. 



LILLI E IL VAGABONDO 
Il Mastino (Rory McCann) non poteva che essere il cane randagio di “Lilli e il vagabondo” che mangia gli spaghetti insieme a Sansa Stark (Sophie Turner). 



IL RE LEONE 
Il duo comico formato da Timon e Pumbaa, personaggi di “Il Re Leone”, diventa la coppia di cospiratori composta da lord Baelish (Aidan Gillen) e lord Varys (Conleth Hill). 



LA CARICA DEI 101 
Il terribile lord Tywin Lannister (Charles Dance) è Crudelia Demon di “La Carica dei 101”. 



PETER PAN 
Loras Tyrell (Finn Jones) è Spugna di “Peter Pan”. 



CHI HA INCASTRATO ROGER RABBIT? 
La prostituta Ros (Esmé Bianco) diventa la procace Jessica Rabbit di “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” che seduce il saggio Pycelle (Julian Glover). 



WINNIE THE POOH 
Il gruppo di guardiani della notte capitanati da Jon Snow (Kit Harington) diventano Winnie the Pooh e i suoi amici.



Pubblicato su TvZap.

sabato 8 febbraio 2014

Generation War: la Seconda Guerra Mondiale dal punto di vista dei nazisti

Cinque amici tedeschi affrontano destini diversi all'alba della Seconda Guerra Mondiale: “Generation War” è, secondo The Economist, il dramma televisivo tedesco che ha suscitato il maggior dibattito nella storia della televisione. In onda su Raitre venerdì 7 e sabato 8 febbraio. 



Wilhelm (Volker Bruch) e Friedhelm (Tom Schilling) sono due fratelli: ligio al dovere il primo, romantico e appassionato di poesia il secondo. Arruolati entrambi nell’esercito, i due stanno partendo per la Russia per prendere parte all’attacco tedesco contro l’Unione Sovietica: è il 1941 ed è scoppiata la Seconda Guerra Mondiale. Prima di partire per il fronte, i fratelli si riuniscono per un’ultima cena a Berlino con i loro amici di sempre: Charlotte (Miriam Stein), infermiera che sta per unirsi alle truppe tedesche, Greta (Katharina Schuttler), aspirante attrice, e il suo fidanzato Viktor (Ludwig Trepte), un sarto ebreo. Tutti sono convinti che la guerra durerà pochi mesi e che si ritroveranno di nuovo insieme a Berlino per Natale: la storia darà loro torto. 

Scritta da Stefan Kolditz, diretta da Philip Kadelbach e trasmessa in Germania sul canale ZDF, Generation War è una miniserie in tre puntate da 90 minuti ciascuna (in onda venerdì 7 alle 21.05 e sabato 8 febbraio alle 21.30 su Rai 3) che affronta la Seconda Guerra Mondiale dal punto di vista scomodo e poco esplorato di cinque giovani tedeschi: i protagonisti vengono presentati come dei comuni ventenni pieni di sogni e speranze che però, poco a poco, costretti dalle circostanze, compiono azioni terribili. Una serie coraggiosa, che ha il difficile compito di mostrarci persone normali che hanno tirato fuori il peggio da loro stesse: la dolce infermiera Charlotte, desiderosa di aiutare i soldati feriti, non esita a denunciare una sua collega quando scopre che è ebrea, così come Wilhelm esegue senza fiatare gli ordini dei suoi superiori, uccidendo prigionieri di guerra e civili innocenti. Un tema difficile, che ha suscitato non poche polemiche: Ryszard Schnepf, l’ambasciatore polacco presso la sede americana, ha scritto una lettera di lamentele alla rete Music Box, rea di aver comprato i diritti della serie tedesca e la rivista inglese The Economist ha definito “Generation War” come il prodotto televisivo più controverso nella storia della tv tedesca. 

Dal punto di vista tecnico la serie è di altissimo livello, sia per quanto riguarda la regia che le ambientazioni, gli attori sono tutti in parte e talentuosi: a disarmare è la naturalezza con cui vengono presentati i protagonisti, per cui all’inizio si simpatizza e che poi si macchiano di crimini raccapriccianti. Gli autori ci mostrano questo processo senza forzare il giudizio e senza giustificare nessuno, portando lo spettatore a riflettere sul fatto che in quelle condizioni storiche l’uomo comune si sarebbe comportato esattamente così.


Pubblicato su TvZap.

venerdì 7 febbraio 2014

Citazione cinematografica n. 283 - GRAVITY

"Vuoi tornare a casa o vuoi restare qui? Certo è bello quassù! Puoi chiudere tutti quanti gli impianti, spegnare tutte le luci, chiudere gli occhi e scordarti il mondo. Qui nessuno ti fa del male, sei al sicuro. Che senso ha andare avanti? Che senso ha vivere? Devi piantare bene i piedi per terra e cominciare a vivere... Ehi, Ryan! E' ora di tornare a casa!"

da: Gravity

Sandra Bullock e George Clooney


Titolo originale: Gravity
Regia: Alfonso Cuaron
Anno: 2013
Cast: Sandra Bullock, George Clooney
Colore: colore
Durata:  90 minuti
Genere: fantascienza
Sceneggiatura: Alfonso Cuaron, Jonas Cuaron
Fotografia: Emmanuel Lubezki
Montaggio: Alfonso Cuaron, Mark Sanger
Musica: Steven Price
Paese di produzione: USA, Regno Unito
Produttore: Alfonso Cuaron, David Heyman
Distribuzione italiana: Warner Bros. 

The Grand Budapest Hotel



Fondali color pastello, pasticcini con glassa cremosa, interni curatissimi, un cast stellare e affollatissimo, omaggi al cinema di Ernst Lubitsch e al cinema tedesco anni '30: Wes Anderson non avrebbe potuto scegliere pellicola più adatta di The Grand Budapest Hotel da presentare al 64esimo festival di Berlino, un film che contiene tutte le caratteristiche peculiari del suo cinema e che omaggia Berlino e il cinema tedesco. Ispirato alle opere dello scrittore austriaco Stefan Zweig, girato a Gorlitz, piccolo paese al confine con la Repubblica Ceca e prodotto con il contributo dello Studio Babelsberg, l'ultimo lavoro del regista texano ha aperto la Berlinale 2014 portando nella capitale tedesca un cast incredibile che ha animato la prima giornata del festival.

Strutturato in diversi piani temporali e composto da diverse storie che si incastrano come scatole cinesi, il film ha come fulcro l'elegante figura di M. Gustave H., un raffinato e azzimato Ralph Fiennes, concierge di un hotel di lusso con la passione per le signore attempate e facoltose. Accusato di aver ucciso Madame D. (una ancora una volta trasformista Tilda Swinton), sua ottuagenaria amante che gli lascia in eredità un quadro di inestimabile valore, Gustave cerca di fuggire e di discolparsi contando sull'aiuto di Zero (Tony Revolori), il ragazzo di sala suo pupillo. 

Umorismo british, costumi impeccabili (firmati da Milena Canonero), un cast infinito di star (Bill Murray, Owen Wilson, Edward Norton, Willem Dafoe, Saoirse Ronan, Jude Law, Adrien Brody, Jeff Goldblum, Jason Schwartzman, Harvey Keitel, Tom Wilkinson, F. Murray Abraham), fanno di The Grand Budapest Hotel un divertissment colorato e simpatico che mescola commedia a sprazzi thriller e horror, inediti e sorprendenti per il regista, in cui gli attori, alcuni pur comparendo per pochissimi minuti, si divertono sotto la direzione compiaciuta di Anderson.

Gustave, con la sua ossessione per l'eleganza e la bellezza, con i suoi modi raffinati e gentili, si fa quasi portavoce del regista con i suoi continui sforzi di portare umanità e grazia in un mondo grigio e dominato dalla barbarie, facendo della sua ricerca dell'amore una lotta contro i mulini a vento inutile quanto necessaria per un autore come Anderson. 
Pur ben confezionato e recitato - su tutti spicca il protagonista Fiennes che sfodera il suo impeccabile accento inglese e un ciuffo ingelatinato che solo lui sa portare in quel modo - la nuova opera di Anderson mantiene formalmente lo stile riconoscibilissimo e unico del regista e il suo umorismo sottile, ma non riesce mai a essere realmente incisivo, disperdendosi tra i suoi numerosi episodi e protagonisti. Affezionarsi ai personaggi risulta difficile perché, tranne i due protagonisti, sono tutti appena abbozzati, rimanendo mono-dimensionali come delle carte di un gioco da tavolo. 

Dopo i picchi di Fantastic Mr. Fox e Moonrise Kingdom Anderson per questo film sembra essersi preso una pausa divertente in cui gioca con i suoi attori preferiti come se fossero dei pupazzetti di un diorama, girando un lungo spot pubblicitario elegantissimo e interrogandosi sulla narrazione e sul rapporto dell'artista con i suoi personaggi.
Un pasticcino dal profumo delicato e dalla glassa delicata, come quelli della pasticceria Mendl's, ma che, una volta sciolto lo zucchero colorato, lascia in bocca un sapore leggero. 

Ralph Fiennes e Tony Revolori


La citazione: "Take your hands off my lobby boy!"

Hearting/Cuorometro: ♥♥♥

Uscita italiana: 10 aprile 2014


Titolo italiano: The Grand Budapest Hotel
Titolo originale: The Grand Budapest Hotel
Regia: Wes Anderson
Anno: 2014
Cast: Ralph Fiennes, Tony Revolori, Saoirse Ronan, Bill Murray, Edward Norton, Edward Norton, Jude Law, Tilda Swinton, Willem Dafoe, F. Murray Abram, Léa Seydoux, Owen Wilson, Adrien Brody, Jeff Goldblum, Harvey Keitel, Jason Swarzmann, Tom Wilinson
Colore: colore
Durata: 100 minuti
Genere: commedia
Sceneggiatura: Wes Anderson 
Fotografia: Robert Yeoman
Montaggio: Barney Pilling
Musica: Alexandre Desplat
Paese di produzione: USA
Produttore: Wes Anderson, Scott Rudin
Distribuzione italiana: 20th Century Fox 

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